Cuando el cuerpo baila…

Cuando el cuerpo baila…

MUSICA:

La musica, come scrissi per la presentazione in questo blog, è stata sempre una costante nella mia vita. Raramente, però, è confluita in quella che per antonomasia risulta essere la sua conseguenza più logica, il ballo, e in particolar modo la Salsa (Brrrr). Io, rockettaro senza macchia, talebano del Metal in tutte le sue forme, cultore dei miti della psichedelìa e del Progressive, alla fine ci sono caduto. Ebbene si, ho iniziato prendendo la cosa come una sfida, per dimostrare e dimostrarmi che in alcuni casi non servono la semplice passione ma la perseveranza (anche per tenere il punto verso qualcuno, devo ammetterlo) e l’impegno verso qualcosa che mai e poi mai avrei creduto di poter fare; forse per la scarsezza di “mezzi” o per la mia bassa autostima in questo campo? Niente di tutto questo: semplice puntiglio e partito preso.

Il fenomeno Salsa è ormai ben radicato nel tessuto sociale europeo e in particolare in quello italiano perché, ammettiamolo,  gli abitanti del “Belpaese” sono sempre stati visti dal resto degli abitanti del vecchio continente (insieme agli iberici) come un popolo più propenso alle attività ricreative che a quelle lavorative.

Il passaggio dalla musica Son (dalla quale il ballo caraibico trae origine) alla Salsa attuale, quella che viene ballata in tutto il mondo, è stato relativamente breve: i ritmi, gli strumenti, la sensualità,  e soprattutto la voglia di spensieratezza, hanno fatto sì che questo fenomeno, nato come valvola di sfogo dei più poveri rispetto ad una società che avvertivano come “sfruttatrice”, diventasse rapidamente un vero e proprio movimento di massa aperto ad ogni ceto sociale e a tutti coloro che avevano voglia di divertirsi con poco, semplicemente ballando e bevendo rhum.

Oggi è un proliferare ovunque di scuole di Salsa dove, al ritmo delle congas e della tumba, si sente scandire il tipico “cinq’ sei sett” e le persone che frequentano questi posti sono pronte poi ad incontrarsi e a mettere in “pista” con seria scanzonatezza quello che si è appreso durante i corsi.

Per saperne di più riguardo il mondo dei salseri, ho pensato di fare una chiacchierata con El Rubio, mio valente insegnante ed uno dei maestri più apprezzati e simpatici nel suo ambiente: è un incontro pieno di curiosità con spunti molto personali, tipici di chi ha fatto del ballo la sua ragione di vita mantenendo però sempre la gioia che lo caratterizza.

Allora Emiliano, El Rubio sorry, cosa ha fatto scattare in te la voglia di cimentarti in questa disciplina?  A dire il vero sono stato quasi costretto…. Mia sorella già ballava, mentre  io con tutta onestà del ballo non ne volevo proprio sapere nulla. Mia madre ha “insistito” facendomi dei regalini e da lì è partito tutto…

Bisogna dire una scelta motivata… già, volontaria!

Non è sbagliato dire, allora, che il ballo ti ha maturato e ti ha fatto crescere? Assolutamente. Posso dirti che  da bambino ero introverso e timido; frequentando le scuole e le persone che ruotano intorno al mondo del ballo sono riuscito a superare questi limiti caratteriali e sono diventato quello di oggi (ride n.d.R.) anche sotto l’aspetto fisico. Quello che dà il ballo a livello di postura, portamento e coordinamento motorio è paragonabile ai risultati di poche altre discipline sportive sempre che venga fatto, però, con dedizione e sacrificio. 

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Ti è capitato di incontrare difficoltà o problemi che ti hanno demoralizzato tanto da indurti a mollare? Certo. Iniziare così piccolo a danzare a livelli agonistici (non soltanto Salsa e tutte le varietà dei Latini ma anche i balli standard (valzer inglese, tango, valzer viennese…) preparandomi per gare e competizioni, ha fatto sì che tutto il resto passasse in secondo piano: la famiglia, gli amici, ogni cosa che potesse essere normale per un ragazzo di quell’età. Posso dirti però che le difficoltà e i sacrifici sono stati certamente ripagati dalle soddisfazioni che ho avuto nel tempo.

Alla fine sei diventato  “caliente” e la Salsa ti ha rubato il cuore. Sai, è un ballo molto libero e non troppo codificato dove gioca una parte molto importante l’istinto, nel senso che se il tuo stato d’animo è libero, spensierato e positivo, riesci a dare tutto ed anche di più; al contrario, quando stai male ed il “mood” non è di quelli migliori, rischi di fare anche qualche figuraccia.

A parte me che ho iniziato per una sfida, perché si dovrebbe iniziare a ballare o quantomeno tu, consiglieresti a qualcuno di provare? Potrei darti mille motivi, da quelli più futili a quelli più seri: è un ottimo viatico per chi è giù di morale; se vogliamo tenerci in forma la salsa ci fa sudare, è un mezzo simpatico per chi cerca compagnia e vuole passare, magari, una serata in spensieratezza; ma soprattutto ti regala momenti di vera allegria e non ti fa pensare troppo facendoti vivere quel momento al 100%. Riassumo tutto nel mio motto: Cuando el cuerpo baila la mente olvida ovvero quando il corpo balla, la mente dimentica!

Rubio mi hai convinto di nuovo, vamos a bailar? Vamos hermano! 

Yesso

Immagine in evidenza tratta dal web

 

 

 

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