Chi Siamo

…Vi presento Zi’b@ldonews

Un guizzo, un lampo in un assolato e annoiato pomeriggio di fine agosto e il desiderio di fare qualcosa, o meglio di scrivere qualcosa, comincia a prendere forma nella mente. C’era e c’è anche la voglia di condividere questa passione. Non è stato necessario un grande sforzo nell’individuare coloro con i quali mi sarebbe piaciuto condividere il viaggio, i nomi sono venuti fuori da soli; appartengono a persone che stimo, umanamente e professionalmente, che conosco da più o meno tempo, e alle quali sono legata: Michela Murzilli, Achille Pacciani, Francesca Ludovici, Luca Collalto, Giusy Colmo e Flavio Micozzi. E’ solo il nucleo originario al quale si uniranno, con incursioni estemporanee, Lucinda Spera, Fra’ Domenico Palombi, Livio Beshir e, spero, anche altri amici. Racconteremo storie, faremo riflessioni su attualità, politica, turismo, musica, cinema, costume, sport, viaggi, libri, associazionismo; e faremo cronaca, principalmente locale e provinciale. La penna raffinata di Michela, la versatilità di Achille, la curiosità di Francesca, la musicomania di Luca, la sensibilità di Giusy e la freschezza di Flavio ci e mi faranno compagnia utilizzando questa nuova “creatura” che poi tanto creatura non è se guardate all’immagine che ci rappresenta: un vecchio con un tablet in mano, la tradizione e la storia sulle quali è appoggiata la modernità. E poi il nome: Zi’baldonews. Anche questa scelta è stata quasi spontanea. L’etimologia di Zibaldone, secondo alcuni studiosi, pare  derivi da “zibanda”, un termine romagnolo che indica del cibo mescolato grossolanamente, una “mescolanza confusa e senza criterio”. Da qui capiamo perché Leopardi chiamò così la sua raccolta di riflessioni, quella che definiva “annotazioni di varia misura e ispirazione”. Sostanzialmente Leopardi si era inventato il blog ancora prima che nascesse Internet!

Perché partiamo proprio oggi? Non c’entra la cabala, ci sono almeno tre motivi e prima o poi ve li rivelerò. Seguiteci.

Ah… io sono Annalisa Maggi

 


L’altalena me la regalò nonno Tai. Imponente e rossa fu sistemata dai miei in giardino. Ci montai su per la prima volta che non avevo ancora quattro anni. Non sono mai scesa. Il mio procedere è da sempre così, come sull’altalena: un momento prima ho i piedi ben piantati a terra e il momento dopo mi ritrovo sospesa, le gambe ciondoloni, la testa affondata nelle nuvole e percorsa da una strana ebbrezza, destinata però ad affievolirsi nel giro di poco per trasformarsi nel suo contrario, almeno fino all’arrivo della prossima spinta, che può venire da me stessa o arrivarmi dall’esterno. Non importa. In basso e poi subito in alto, di nuovo giù e ancora su… Questa sono io: Michela l’altalena Murzilli. Cosa faccio nelle pause tra un giro e l’altro?! annoto ciò che dalla prospettiva alta o da quella bassa del mio perpetuo oscillare attira la mia attenzione e mi accende. Quando Annalisa mi ha chiesto se volevo essere dei suoi deve avermi beccata allo zenit dell’altalenare perché non ho esitato a rispondere: “ci sto!”. Il secondo dopo ero nel panico totale, ma ormai era troppo tardi. La ‘rotativa’ era partita e non la puoi fermare. Mi occuperò di Politica (nel senso ampio del termine) e di “varie ed eventuali”.

Vedete Voi dove collocare questo mio esordio.


Ciao, Io sono Achille, vivo in cima a un colle in una casa imbiancata e solitaria, e questa è la mia definizione. Ho deciso di collaborare a questa nuova “creatura” perché mi piacciono le sfide e, soprattutto, mi piace condividere le cose che so con gli altri. Nello specifico, tratterò di storie, fatti, personaggi, arte, curiosità  e  tanto altro  riguardante la nostra cittadina, ma non solo. Spargete la voce!

Per iniziare voglio raccontarvi la storia di un Principe di Paliano, un po’ bizzarro, del quale gli studiosi si sono ben di rado occupati, mentre molto di lui ci parlano le cronache e le testimonianze del tempo…Buona lettura!


Mi chiamo Fra’ Domenico Maria Palombi. Sono nato a Morino, in provincia dell’Aquila. A 16 anni entrai a Casamari, era il 1951. Dopo un lungo peregrinare in diverse abbazie, monasteri e certose (compresa la Certosa di Trisulti a Collepardo) finalmente, dopo 60 anni, dallo scorso anno sono tornato nella Abbazia di Casamari. In tutto questo tempo ho avuto modo di studiare le piante officinali e di scrivere diversi libri tra cui anche “Erbario salentino: erbe e piante medicinali del territorio di Martano e zone limitrofe ” e “Alla riscoperta della medicina dei semplici con le erbe della Certosa di Trisulti e dei Monti Ernici” con circa 500 pagine di sole piante officinali coltivate nel Lazio e dintorni. Ho composto anche diversi erbari, un centinaio circa, e dulcis in fundo uscirà presto anche un libro sui frutti di bosco che ho redatto con l’aiuto della professoressa Paola Natalizi di Isola Liri e della fisioterapista Tiziana Giovarruscio. E’ in progetto, inoltre, un altro libro di piante officinali spontanee nel territorio del Lazio richiestomi dalla Associazione Volontari Isola Tiberina di Roma. Tutti i miei libri sono contrassegnati da consigli rimati questo affinché il lettore, oltre a curare i propri malanni, di tanto in tanto possa farsi anche una bella risata; perché, come si sa, ridere fa bene alla salute e “gente allegra il ciel l’aiuta”.


Nei tanti racconti di mia madre ce n’è uno che ancora adesso mi fa molto sorridere: da piccolo passavo ore e ore ad ascoltare un singolo (allora si chiamavano 45 giri) di un certo Laurent, capellone pacifista molto in voga quel periodo, intitolato “Sing Sing Barbara”. Erano i primi anni ’70 ma già così piccolo avevo capito che la musica sarebbe stata per me una compagna sempre presente e piena di sorprese.
Mi è lecito chiedere: ma quanti di voi hanno subito lo stesso fascino? Quanti di voi di un semplice brano, di una semplice strofa, ne hanno fatto la colonna sonora della loro vita o di un particolare episodio condito magari con un sorriso oppure da una lacrima?
L’opportunità che mi offre questo blog è molto intrigante: condividere con voi la mia passione, affrontando “esperienze musicali” diverse, discutendo su generi ed artisti,  magari scollegati tra loro, che tuttavia offrono un disegno ben preciso nel contesto delle sette note. Pensate, sono soltanto sette ma quante emozioni, ricordi, pensieri,  stimoli, sollecitazioni ci regalano nelle loro infinite combinazioni….

Yesso, per servirvi.


Il più giovane del gruppo lo presentiamo tutti insieme, perché la vita di Flavio è sempre stata intrecciata alla figura di Omero, dei miti e degli eroi protagonisti dell’Iliade e dell’Odissea. Non sapeva ancora scrivere, ma conosceva per filo e per segno le peripezie di  Nessuno, il più astuto tra gli eroi greci. Non è quindi un caso se oggi ha scelto di affidare a Zi’b@ldonews le sue riflessioni di adolescente super iper impegnato con lo studio, nello sport, nell’associazionismo e nella musica, firmandosi con l’appellativo leggendario che leggerete. Una bella sfida! Certo, Dante ha collocato Ulisse all’Inferno proprio per l’utilizzo distorto dell’intelletto di cui si rese colpevole… ci penserà Zi’baldone a vigilare sul suo eroe affinché  – Zio se lo augura – dia voce alle ragazze e ai ragazzi che si confronteranno con lui. Gli dei ci siano testimoni!

Cavallo di Troia

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